Comunicato Stampa

Una nuova spedizione in Tunguska


    Il Dipartimento di Fisica dell'Universita' di Bologna assieme a ricercatori dell'Osservatorio Astronomico di Torino (prof. M. Di Martino) e dell'Istituto di Geologia Marina del CNR in Bologna (prof. E. Bonatti), sta organizzando una spedizione scientifica della durata di due settimane in Tunguska (Siberia Centrale). La spedizione e' resa possibile dal sostegno che la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, nell'ambito delle proprie finalita' istituzionali, non ha voluto far mancare all'iniziativa, in ragione della sua valenza scientifica e sociale.

    Per realizzare le ricerche programmate, gli scienziati italiani dovranno costruire un campo base in una regione paludosa, a un centinaio di chilometri dal piu' vicino centro abitato, raggiungibile solo con l'elicottero, e ad alcune centinaia di chilometri dal primo centro dotato di collegamenti stradali con il resto della Russia.Il supporto locale sara' fornito da personale e ricercatori dell'Universita' di Tomsk (Russia), guidati dall'Accademico N.V. Vasilyev e dal Prof. G.V. Andreev. Circa 25 persone parteciperanno alla spedizione programmata per la seconda meta' di luglio 1999. La spedizione e' coordinata dal prof. Giuseppe Longo dell'Universita' di Bologna, che ha partecipato, assieme al prof. M. Galli, al dott. S. Cecchini, e al dott. R. Serra, alla prima, e sinora unica, spedizione italiana, avvenuta nel 1991.

    Scopo della nuova spedizione, denominata Tunguska99, e' quello di effettuare un'esplorazione sistematica nei dintorni del sito dove avvenne il cosiddetto "evento Tunguska", al fine di cercare di stabilire la natura del corpo la cui esplosione (30 giugno 1908) devasto' circa 2.150 kilometri quadrati di taiga' siberiana, abbattendo oltre 60 milioni di alberi. L'epicentro dell'esplosione fu localizzato a 60° 53' 09'' N e 101° 53' 40'' E, in prossimita' del fiume Tunguska Pietrosa.

    Studi successivi dimostrarono che l'esplosione avvenne alle 0h 14' 28'' (ora di Greenwich) a una quota compresa tra 5-10 km, emettendo un'energia compresa tra 10 e 20 milioni di tonnellate di TNT (Megaton), equivalente a un migliaio di bombe di Hiroshima.

    Nel corso delle precedenti spedizioni non sono stati trovati resti macroscopici del corpo ne' i tipici segni lasciati da un impatto, come un cratere. Ciononostante si e' trattato del corpo cosmico che, in epoca storica, ha colpito la Terra provocando le maggiori devastazioni. Manca ancora un riscontro sperimentale di ragionevole certezza, anche se gia' la precedente spedizione italiana del 1991 ha fornito dati essenziali a convalidare questa teoria. Ecco quindi nascere l'esigenza di una seconda spedizione, che oltre a dare una risposta sulla natura del corpo cosmico, potra' fornire preziose indicazioni nella comprensione degli impatti sul nostro pianeta, inquadrandosi nel piu' ampio contesto dei programmi internazionali di studio su questi fenomeni.

Bologna, 6 Maggio 1999



A cura dell'Ufficio stampa della Spedizione Tunguska99:  Luigi Foschini


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